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Giurisprudenza Civile

accredited school Tuscan Region N FI0940, non-profit association registered at the Tuscany Region n° 2435

Giurisprudenza Civile

In questa sezione le principali pronunce dei Giudici di Pace, Tribunali e Cassazione in materia civile, suddivise in base alle principali tematiche trattate ed inordine cronologico, Per aprire e leggere l'intero documento basta cliccare sul titolo del provvedimento.

 

  • asilo e rifugiati
  • cittadinanza italiana e apolidia
  • discriminazione
  • espulsioni
  • famiglia e minori
  • lavoro
  • lavoro in pubbliche amministrazioni
 

ASILO E RIFUGIATI

  • Tribunale di Genova Ordinanza del 28 settembre 2016 RG n 1689/2016: riconosciuta la protezione sussidiaria a cittadino pakistano in considerazione del fatto che "l'interessato ha illustrato la sua situazione di perseguitato da gruppo terroristico nel suo Paese in quanto aveva prestato lavoro a favore della comunità sciita e ne era stato solidale con testimonianze a favore (si ringrazia l'Avv. Ballerini per la segnalazione)
  • Tribunale di Genova Ordinanza del 27 settembre 2016 RG n 3374/2016: riconosciuta la protezione sussidiaria a cittadino maliano proveniente dalla area della città di Kidal - risulta che la presenza di conflitti armati nella zona indicata del Paese di origine del ricorrente lo esporrebbero, nel caso di suo rientro, ad un concreto ed effettivo rischio per la sua vita ed incolumità fisica (si ringrazia l'Avv. Ballerini per la segnalazione)
  • Tribunale di Genova Ordinanza del 20 settembre 2016 RG n 2380/2016: riconosciuta la protezione sussidiaria a cittadino gambiano in considerazione del concreto pericolo di non esservi alcuna garanzia di subire un giusto processo per il reato di "rendersi irreperibile alle autorità" e, una volta rientrato nel proprio paese, essere sottoposto a pene inumane (si ringrazia l'Avv. Ballerini per la segnalazione)
  • Tribunale di Genova Ordinanza del 19 settembre 29016 RG n. 2901/2016: riconosciuto lo status di rifugiato a cittadino nigeriano omosessuale (si ringrazia l'Avv. Ballerini per la segnalazione)
  • Tribunale di genova Ordinanza del 16 settembre 2016 n. cronol. 1129/2016: riconosciuta la protezione umanitaria al richiedente, cittadino nigeriano proveniente dalla area di Lagos, anche se  tale regione ora non si trova in un generale e perdurante conflitto armato come richiesto dalla attuale normativa e giurisprudenza, ma comunque persiste un quadro di pericolosità per l'incolumità del richiedente, rappresentato dalla conservazione di un sistema di vendette private, sostanzialmente tollerato e non efficacemente contrastato (si ringrazia l'Avv. Ballerini per la segnalazione)
  • Tribunale Civile di Milano - sezione Protezione Internazionale - Ordinanza del del 13 settembre 2016:riconosciuta la protezione sussidiaria ad un cittadino del Gambia, Stato nel quale è tuttora vigente la pena di morte, viene praticata la tortura e sussiste un clima generale di paura e repressione. La grave situazione dello Stato di provenienza del richiedente può concretamente rappresentare, in caso di rimpatrio, una minaccia grave ed individuale alla vita della persona
  • Tribunale di Genova Ordinanza del 19 luglio 2016 n. 2607/2016 R.G.: vanno riconosciuti i presupposti per il riconoscimento della protezione sussidiaria, ovvero fondati elementi che in Nigeria sussistano condizioni che comportano potenziali gravi rischi per l'incolumità dei cittadini stante il perdurante conflitto a sfondo politico, etnico e religioso ed il clima di generale violenza, in un contesto di carenza di condizioni minime di sicurezza (si ringrazia l'Avv. Ballerini per la segnalazione)
  • Tribunale di Genova Ordinanza del 19 luglio 2016 n. 2606/2016 R.G.: si ritiene che in caso di rientro in Gambia il ricorrente sarebbe davvero esposto ad un concreto rischio di pregiudizio per la propria incolumità: dover rientrare infatti in un Paese dal quale il ricorrente era fuggito per salvarsi la vita e che oggi è ben lontano dalla democrazia ed i diritti dei cittadini sono quotidianamente calpestati vorrebbe dire esporre il medesimo a seri e gravi pericoli per la sua incolumità. A ciò si aggiunga che, come ha evidenziato la sua difesa in sede di discussione finale, ad agosto dell'anno scorso l'assemblea nazionale ha approvato un emendamento al codice penale inserendo il reato di "rendersi irreperibili alle autorità" sicché il ricorrente, che ha lasciato il Gambia nel mese di giugno 2014, è irreperibile alle autorità gambiane da ormai due anni e corre concreto rischio, ove tornasse, di essere sottoposto al carcere a vita, peraltro in condizioni disumane. Per questi motivi si riconosce la protezione sussidiaria (si ringrazia l'Avv. Ballerini per la segnalazione)
  • Tribunale di Genova Ordinanza del 19 luglio 2016 n. 1008/2016 R.G.: il comportamento del ricorrente, cittadino gambiano, così come ha riferito anche davanti a questo Giudice, ed il fatto che alcuni suoi amici, militanti come lui in un partito di opposizione, siano stati arrestati, lo ha reso concretamente a rischio di subire a propria volta la carcerazione, con tutte le conseguenze del caso. [..] In tale contesto va ritenuto che il richiedente abbia dimostrato una buona fede soggettiva, che sia credibile e che le sue dichiarazioni siano plausibili anche sotto il profilo della corrispondenza con la realtà politica del Paese di origine. Stabilita la credibilità del ricorrente, ritiene il Tribunale che sussistano i presupposti per il riconoscimento dello status di rifugiato (si ringrazia l'Avv. Ballerini per la segnalazione)
  • Tribunale di Genova Ordinanza del 19 luglio 2016 n. 1007/2016 R.G.: nel caso di specie, le motivazioni poste alla base della decisione di lasciare il Paese di origine sono di natura esclusivamente personale e sono da ricondursi al timore di essere imprigionato in conseguenza dell'incendio colposo cagionato. Peraltro il timore del ricorrente di ricorrente di trovarsi, a causa della propria colposa condotta, al momento del suo rientro in Senegal, in una situazione di particolare vulnerabilità, con plausibili motivi di essere arrestato e destinatario di ritorsioni, non può ritenersi manifestamente infondato o del tutto inverosimile. Nel caso di specie si ritiene possa trovare accoglimento la domanda di protezione umanitaria. (si ringrazia l'Avv. Ballerini per la segnalazione)
  • Corte d'Appello di Trieste, Sentenza dell'8 - 13 luglio 2016 n.445: riconosciuta protezione sussidiaria in quanto in Pakistan vi sono scontri sempre più frequenti fra i due gruppi religiosi musulmani, sciiti e sunniti, e le violenze tra questi due gruppi destano problemi anche all'interno del Paese, e l'appellante ha spiegato di essere destinatario di minacce e violenze in ragione di tali conflitti (si ringrazia l'Avv. Ballerini per la segnalazione)Corte d'Appello di Trieste, Sentenza dell'8 - 13 luglio 2016 n.445: riconosciuta protezione sussidiaria in quanto in Pakistan vi sono scontri sempre più frequenti fra i due gruppi religiosi musulmani, sciiti e sunniti, e le violenze tra questi due gruppi destano problemi anche all'interno del Paese, e l'appellante ha spiegato di essere destinatario di minacce e violenze in ragione di tali conflitti (si ringrazia l'Avv. Ballerini per la segnalazione) 
  • Tribunale di Genova Ordinanza del 22 - 23 giugno 2016: riconosciuta la protezione umanitaria a cittadino del Burkina Faso. "Il Burkina Faso era al momento della fuga del ricorrente ed è tuttora in una situazione socio politica di assoluta emergenza.[...] Dalle notizie diffuse su diversi siti Internet, anche a livello istituzionale, emerge tale indiscutibile quadro di generale allarme e di conseguenza di impossibilità di ottenere una minima tutela" (si ringrazia l'Avv. Ballerini per la segnalazione)
  • Tribunale di Genova Ordinanza del 20 - 21 giugno 2016: gli stessi fatti narrati dal ricorrente, cittadino del Ghana, pur se inidonei a fondare la concessione dello status di rifugiato o della protezione sussidiaria,in quanto rappresentano un quadro sintomatico di pericolosità per l'incolumità del richiedente, rappresentato dalla conservazione di un sistema di vendette private, sostanzialmente (come nel caso di specie) tollerato o non efficacemente contrastato, anche se non riconducibile per assenza del fumus persecutionis e della situazione di violenza incontrollata rispettivamente al rifugio politico e alla protezione sussidiaria, ben possono essere suscettibili di giustificare la concessione di un permesso di soggiorno per motivi umanitari (si ringrazia l'Avv. Ballerini per la segnalazione)
  • Tribunale di Genova Ordinanza del 6 giugno 2016: riconosciuta protezione sussidiaria a cittadina nigeriana di religione cristiana in quanto non può essere esclusa la possibilità del riconoscimento della protezione internazionale ovvero di quella sussidiaria ove anche sussista "la ragionevole possibilità, per il cittadino straniero, di trasferirsi in altra zona del proprio paese di origine" e ciò proprio evidenziando che detta condizione, contenuta nell'art. 8 della Direttiva 2004/83/CE, non é stata trasposta nel nostro ordinamento (si ringrazia l'Avv. Ballerini per la segnalazione)
  • Tribunale di Genova Ordinanza del 27 maggio 2016: dal gennaio 2014 in Nigeria é in vigore una legge che punisce con il carcere chi contrae matrimonio o un'unione civile gay o chi rende pubblica la propria relazione omosessuale. Una siffatta legislazione deve essere considerata una sanzione sproporzionata o discriminatoria e costituisce pertanto un atto di persecuzione (si ringrazia l'Avv. Ballerini per la segnalazione)
  • Tribunale di Genova Ordinanza del 25 - 27 maggio 2016: vanno ritenuti configurabili i presupposti per il riconoscimento della protezione sussidiaria, ovvero fondati elementi che in Nigeria sussistano condizioni che comportano potenziali gravi rischi per la incolumità dei cittadini stante il perdurante conflitto a sfondo politico, etnico e religioso ed il clima generale di violenza, in un contesto di carenza di condizioni minime di sicurezza (si ringrazia l'Avv. Ballerini per la segnalazione)
  • Tribunale di Genova Ordinanza del 22 - 23 maggio 2016: "tenuto conto del clima di insicurezza che riguarda il Mali (soprattutto con riguardo agli attentati terroristici di cui si è dato atto), appare verosimile ravvisare in capo al giovane ricorrente una particolare condizione di ‘vulnerabilità sociale' meritevole di tutela umanitaria (si ringrazia l'Avv. Ballerini per la segnalazione)
  • Tribunale di Genova Ordinanza del 16 - 23 maggio 2016: il ricorrente proviene dalla regione pakistana del Khushab e cioè da un distretto del Punjab la cui attuale situazione di insicurezza è idonea a comportare il diritto al riconoscimento della protezione sussidiaria (si ringrazia l'Avv. Ballerini per la segnalazione)
  • Tribunale di Genova Ordinanza del 18 maggio 2016: riconosciuta la tutela umanitaria a cittadino ivoriano in quanto nel Paese vi é una fase di riconciliazione politica ma l'interessato ha ancora timori ed é assente dal proprio Paese da diversi anni (si ringrazia l'Avv. Ballerini per la segnalazione)
  • Tribunale di Genova Ordinanza del 13 - 16 maggio 2016:  riconosciuta protezione sussidiaria a cittadino del Gambia per fondato timore di torture finalizzare ad estorcergli informazioni in merito ai familiari che si oppongono al Governo (si ringrazia l'Avv. Ballerini per la segnalazione)
 

Famiglia e minori

  • Corte di Cassazione sez. VI Civile - 1, ordinanza 8 aprile - 19 maggio 2016, n. 10392: alla luce della "mancata convivenza effettiva tra moglie e marito" e della "assenza di autenticità del vincolo coniugale", è assolutamente scontato confermare il diniego di rinnovo del permesso di soggiorno per motivi familiari
  • Giudice di Pace di Genova Ordinanza del 25 gennaio 2016 n. 25: l'allontanamento del padre costituirebbe un danno grave ed effettivo per il figlio (si ringrazia l'Avv. Ballerini per la segnalazione)
  • Tribunale di Genova Sentenza del 4 febbraio 2015: anche se per il fratello straniero di cittadina italiana non é sempre applicabile la previsione di ricongiungimento ai sensi degli artt. 2 e 3 del D. Lgs 30/2007 e successive modifiche, é comunque possibile il rilascio del permesso per motivi familiari ai sensi dell'art. 19 comma 2 lett. c) del TUI
  • Tribunale di Torino Ordinanza del 24 ottobre 2014 N. R.G. 2014/18264: ordinato il rilascio del visto di ingresso di tipo Schengen di breve durata al figlio maggiore di 21 anni a carico del cittadino italiano. Ciò in ossequio alle disposizioni contenute nella L. 129/11 che avevano abolito l'obbligo di visto nazionale per motivi familiari per il rilascio della carta di soggiorno al familiare non comunitario del cittadino UE
  • Tribunale di Genova Sentenza del 17 -19 ottobre 2013: la convivenza del ricorrente con la moglie, cittadina italiana, dalla quale ha inoltre avuto due figli, prevale rispetto ai precedenti penali per furti aggravati risalenti al 2001 (si ringrazia l'Avv. Ballerini per la segnalazione)
  • Corte di Cassazione Sentenza del 9 gennaio - 23 maggio 2013 n. 12745: la cessazione di fatto della convivenza, dopo almeno sette anni di matrimonio effettivi, attestati da due permessi di soggiorno rilasciati ai cittadini stranieri per motivi familiari, non possono far perdere alla stessa la possibilità di un successivo rinnovo del permesso in questione, poiché il matrimonio non è fittizio vista la durata e vista la documentazione
  • Corte di Cassazione Ordinanza del 28 febbraio 2013 n. 4984: "l'art. 29, comma primo ter del d.lgs n. 286 del 1998, che vieta il ricongiungimento familiare in favore di chi sia regolarmente coniugato con coniuge residente in Italia con altro coniuge, opera oggettivamente ogni qual volta possa verificarsi una situazione di poligamia, contrastante con il diritto familiare italiano. Risulta, conseguentemente, irrilevante che a formulare la domanda sia stato il figlio e non il coniuge, già soggiornante in Italia con altra moglie"
  • Corte di Cassazione Ordinanza del 25 febbraio 2013 n. 4721: autorizzazione alla permanenza in Italia, ai sensi dell'art. 31, terzo comma, d.lgs n. 286 del 1998 - "il ricorso non merita accoglimento attesa la mancanza di deduzioni specifiche riguardanti il grave disagio psichico dei minori, non essendo sufficiente al riguardo la mera indicazione della necessità di entrambe le figure genitoriali"
  • Tribunale di Reggio Emilia ordinanza del 9 febbraio 2013: diritto al permesso di soggiorno per motivi familiari il per transessuale straniero coniugato con cittadina italiana, quando il matrimonio è ancora legalmente valido per mancanza di rettifica anagrafica del sesso e vi è effettiva convivenza
  • Tribunale di Milano Ordinanza del 4 - 14 Dicembre 2012: "sulla base degli elementi tutti emersi dall'istruttoria è da ritenersi provata la convivenza dei coniugi, sebbene nella forma attenuata che è compatibile con l'assistenza sociale di cui i coniugi attualmente stanno beneficiando a causa del proprio disagio economico"
  • Tribunale di Genova Sentenza del 4 - 5 dicembre 2012: nel caso di richiesta del permesso di soggiorno nell'ipotesi di ricongiungimento familiare o coesione familiare a seguito di matrimonio con cittadina/o italiana/o, le norme in esame non prevedono l'applicabilità dell'automatismo pure dalle stesse stabilito, in linea generale, in presenza di condanne per i reati in esse contemplati, occorrendo invece, per il diniego, la formulazione di un giudizio di pericolosità sociale che conforti la valutazione che lo straniero rappresenta «una minaccia concreta e attuale per l'ordine pubblico o la sicurezza», tale da rendere recessiva la valutazione degli ulteriori elementi previsti dalle norme (si ringrazia l'Avv. Ballerini per la segnalazione)
  • Corte di Cassazione Ordinanza del 26 settembre 2012 n. 16403: "nel rapporto tra figli maggiorenni, ormai allontanatisi dal nucleo di origine, e genitori, l'unità familiare perde la caratteristica di diritto inviolabile costituzionalmente garantito, aprendosi contestualmente margini che consentono al legislatore di bilanciare "l'interesse all'affetto" con altri interessi di rilievo"
  • Tribunale di Genova Sentenza del 22 settembre 2012: la valutazione di pericolosità per l'ordine pubblico non può essere automaticamente presunta dalla legge, ma, deve essere oggetto di un accertamento concreto, allorché il permesso venga richiesto per motivi di famiglia (si ringrazia l'Avv. Ballerini per la segnalazione)
 

CITTADINANZA ITALIANA E APOLIDIA

  • Corte di Cassazione Sentenza del 17 gennaio 2017 n. 969: il diritto alla cittadinanza italiana acquisito con il matrimonio rimane anche se tra i due coniugi è successivamente intervenuta una separazione di fatto
  • Tribunale Civile di Roma Sentenza del 3 giugno 2016, n. 11279: dopo le modifiche introdotte dalla legge n. 94/2009, non è più consentito l'acquisto della cittadinanza allo straniero che sia rimasto vedovo del coniuge italiano dopo la presentazione della domanda: poiché, come detto, la morte comporta lo scioglimento del matrimonio, viene meno il requisito della costanza del matrimonio con il cittadino italiano al momento dell'adozione del decreto di conferimento della cittadinanza; dunque, in mancanza di tale requisito, che può venir meno in qualsiasi momento dopo l'inizio del procedimento, il decreto di conferimento non può essere adottato e perciò l'istanza per il conferimento della cittadinanza deve essere respinta
  • Tribunale Civile di Roma Sentenza del 29 marzo 2016  n. 6391: la pronuncia di estinzione del reato non è rilevante a far superare l'effetto preclusivo dei precedenti penali ai fini dell'acquisto della cittadinanza italiana, costituendo la riabilitazione l'unico rimedio previsto dalla legge, rimedio che non può essere considerato fungibile, ai detti fini, con altre cause di estinzione del reato dalle quali differisce secondo la giurisprudenza penale di legittimità per la peculiarità di presupporre - essa soltanto - l'accertamento di un completo ravvedimento del reo
  • Tribunale di Genova Sentenza del 19 febbraio 2015: "il rigetto della domanda è intervenuto esclusivamente sulla base della ritenuta insussistenza di convivenza tra la ricorrente ed il marito cittadino italiana. Tale motivazione deve ritenersi del tutto infondata. Sul punto, invero, il tenore letterale della legge è chiaro, precludendosi l'emanazione del decreto ministeriale di acquisto della cittadinanza allorché sia intervenuto lo scioglimento, l'annullamento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio e non sussista la separazione personale dei coniugi. Nessun rilievo viene invece attribuito alla effettività della convivenza e alla pendenza o meno di un procedimento di separazione personale. L'interpretazione per la quale detta preclusione varrebbe anche nel caso di cessazione di fatto della convivenza, non è consentita, per il divieto di interpretazione oltre i casi in esse considerati, di norme eccezionali, quale quella richiamata che, ricorrendo ogni altro presupposto di legge, preclude l'acquisto della cittadinanza. (...) Tale interpretazione trova, d'altra parte, coerente riscontro, con la recente decisione della corte di cassazione, sez. 6 sentenza n. 12745 del 23.5.2013, secondo cui in tema di rinnovo di permesso di soggiorno per motivi di coesione familiare del coniuge del cittadino italiano, non è necessario il requisito della convivenza effettiva, anche alla luce del regime conseguente al recepimento della relativa direttiva europea 2004/38"
  • Tribunale di Torino Sentenza del 6 febbraio 2015 a causa R.G. 47792/2013: in tema di acquisto della cittadinanza italiana al 18° anno in un caso di iscrizione tardiva all'anagrafe di un cittadino straniero nato da una cittadina irregolarmente presente in Italiail Tribunale lo ha riconosciuto cittadino italiano, dichiarando che "la fonte primaria (art. 4, 2°. Co., L.n.91/92) richiede la residenza legale e che la residenza legale non coincide con la residenza anagrafica né con la regolare residenza in Italia dei genitori. Le fonti secondarie, ossia il D.P.R. n.572/93 (che, in quanto Regolamento di esecuzione ai sensi dell'art.25 della L.91/92, non può introdurre nuovi obblighi o restrizioni all'esercizio dei diritti previsti nella legge e nemmeno integrare la legge"
  • Corte di Cassazione Sentenza del 17 Luglio 2013 n. 17462: accolto il ricorso di un cittadino peruviano che aveva acquisito la cittadinanza italiana per naturalizzazione e si era visto cancellare dall'ufficiale dello stato civile del comune di residenza il cognome materno dal suo atto di nascita e quello dei suoi figli
  • Tribunale di Reggio Emilia Decreto del 29 agosto 2012: la variazione del doppio cognome della ricorrente apportata col decreto del Ministro dell'Interno di concessione della cittadinanza italiana risulta illegittima perché in contrasto con i principi costituzionali dell'ordinamento interno (e comunitario), i quali salvaguardano l'identità personale e, se correttamente interpretati, impongono che la variazione del cognome non possa avvenire per atto dell'Autorità
  • Tribunale di Padova Decreto dell'11 maggio - 27 luglio 2012 n. 120: ai sensi della legge sull'acquisto della cittadinanza italiana la condizione di convivenza prevista dall'art. 14 l. 91/1992 non può essere interpretata in senso rigido come condivisione permanente e senza interruzioni della residenza
  • Tribunale di Roma Sentenza del 23 dicembre 2011 - 10 gennaio 2012 n. 133: sussistono tutti i presupposti per l'accoglimento della domanda di riconoscimento dello status di apolide, per non essere la ricorrente riconosciuta da alcuno Stato (Stato di nascita ovvero con il quale ha intrattenuto rapporti rilevanti tali da dar vita ad un collegamento) come cittadina alla stregua della sua legislazione
  • Tribunale di Firenze, Ordinanza depositata il 9 agosto n. 2940/2011 R.G: l'assegno di maternità comunale va riconosciuto anche alle donne apolidi
  • Tribunale di Lecce sentenza del 5 Marzo 2010: va equiparata all'apolide una cittadina cubana che ha acquisito rispetto all'ordinamento di detto Paese la qualifica di emigrante e perciò perduto diritti e prestazioni essenziali, costituenti l'in se della cittadinanza cubana
  • Corte d'Appello di Firenze, sentenza del 17 novembre 2009, n. 1654: in materia di procedimenti per il riconoscimento dello status di apolide, in circostanze eccezionali l'onere della prova a carico del richiedente può essere attenuato ed è sufficiente un quadro indiziario della mancanza di un legame di cittadinanza
  • Corte di Appello di Salerno, Decreto del 20 agosto 2009, n. 32: il figlio minore, nato dal matrimonio tra cittadini stranieri, che in seguito a separazione giudiziale, viene affidato ad uno di essi, ha diritto ad ottenere la cittadinanza italiana anche nel caso in cui l'altro genitore, non affidatario, diventa cittadino italiano dopo la separazione. Per la Corte quello che è importante che si mantenga un rapporto tale da assicurare "la continuità di uno stabile rapporto familiare con il genitore divenuto cittadino italiano, il quale continua ad esercitare la sua potestà nelle forme di legge, così da poter assicurare l'effettiva sussistenza del vincolo morale e spirituale normalmente rinvenibile nel rapporto tra genitore e figlio"
  • Corte d'Appello di Firenze, sentenza dell'8 maggio 2009, n. 138: in materia di riconoscimento giudiziario dello status di apolidia, al pari degli altri procedimenti riguardanti lo stato delle persone, si deve adottare il rito camerale, in base al quale la competenza territoriale del giudice si radica nel luogo di domicilio o di residenza del soggetto che chiede l'accertamento dello status, e non in quello dell'Amministrazione convenuta.
  • Ordinanza del Tribunale di Reggio Emilia del 9 aprile 2009: il termine nazionalità non ha alcuna specifica denotazione sul piano del linguaggio giuridico e giuridicamente deve essere ritenuta equivalente alla nozione di cittadinanza, né si rammenta alcun precedente giurisprudenziale che autorizzi la distinzione proposta, atteso che nella giurisprudenza della S.C. l'uso dell'uno e dell'altro termine appare del tutto indifferente.
  • Corte di Cassazione - Sezioni Unite - Sentenza del 25 febbraio 2009 n. 4466: riconosciuto il diritto al riconoscimento giudiziale della cittadinanza italiana ai discendenti delle donne, già cittadine italiane, che hanno perduto lo status civitatis per effetto di matrimonio con cittadino straniero anteriormente al 1 gennaio 1948.
  • Corte di Cassazione - Sezioni Unite - Sentenza del 9 dicembre 2008, n. 28873: va riconosciuto il diritto di domandare al giudice ordinario l'accertamento dello stato di apolide, cioè la ricognizione negativa della cittadinanza di qualsiasi Stato, sulla base dell'art. 17 del D.P.R. n. 572 del 1993
 

Lavoro

  • Tribunale di Milano Ordinanza depositata il 29 agosto 2013: lo straniero titolare di permesso di soggiorno CE per per soggiornanti di lungo periodo non può essere escluso dalla professione di consulente del lavoro
  • Corte di Cassazione Sentenza del 5 agosto 2013 n. 18627: la sola presentazione della domanda di rinnovo del permesso di soggiorno (pacificamente scaduto) non comporta un diritto soggettivo alla proroga, avendo dimenticato l'appellante che la parte datoriale, prima di procedere alla sospensione del rapporto, aveva atteso il decorso di ben un anno, dal momento della presentazione della domanda di rinnovo, per ottenere notizie (che sarebbe stato onere del lavoratore fornire) sull'esito della domanda stessa
  • Corte di Cassazione Sentenza del 1° settembre 2011 n. 17966: il cittadino marocchino in possesso del permesso di soggiorno ma non della carta di soggiorno può ottenere le prestazioni di cui alla legge n. 118 del 1971
  • Tribunale di Milano ordinanza depositata il 13 luglio 2011: discriminatorio il comportamento del Ministero dell'Interno che impedisce agli stranieri esclusi illegittimamente dalla procedura di emersione per effetto dell'applicazione dell'art. 14 c. 5 ter d.lgs. n. 286/98 di poter chiedere la riapertura del procedimento, rendendo così impossibile la fruizione della parità di trattamento spettante ai lavoratori regolari.
  • Corte di Cassazione Sentenza del 21 Dicembre 2010 n. 25859: lo scambio di prestazioni di lavoro domestico, rese da una straniera estranea alla famiglia, contro vitto, alloggio e retribuzione pecuniaria sia pur modesta, dà luogo a rapporto di lavoro subordinato, ove non risultino tutti gli elementi del rapporto cosiddetto alla pari, richiesti dalla legge 18 maggio 1973, n. 304
  • Tribunale di Milano, sez. lavoro, ordinanza del 30 Luglio 2010 n. 5738/10: gli stranieri extracomunitari possono accedere agli impieghi nelle Aziende territoriali per l'edilizia residenziale (ATER) in quanto quest'ultime sono enti pubblici economici ove i rapporti di impiego sono privatizzati
  • Tribunale di Biella, Ordinanza del 23 luglio 2010 n. 345: discriminatoria la decisione dell'Azienda Sanitaria, che aveva negato la partecipazione ad un concorso pubblico per collaboratori sanitari ad una candidata in quanto priva della cittadinanza italiana o di un altro Paese dell'Unione europea, in quanto in contrasto con il principio di parità di trattamento in materia di occupazione tra lavoratori migranti e lavoratori nazionali imposto dalla legge di ratifica della Convenzione OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro) n. 143/1975
  • Tribunale di Ferrara (Sez. Lavoro) Ordinanza del 3 maggio 2010: Sanatoria colf-badanti 2009 - Obbligo di stipulare il contratto di soggiorno da parte del datore di lavoro
  • Corte di Cassazione, sentenza del 26 marzo 2010  n. 7380: l'obbligo contributivo è una conseguenza automatica dell'obbligo retribuitivo che sussiste anche quanto lo straniero impiegato è irregolarmente presente sul territorio nazionale. Questo in virtù della lettura congiunta dell'art. 2126 del c.c. unitamente all'art. 22 del d.lgs. n. 286/98. Il fatto che il datore di lavoro sia stato già sanzionato penalmente per l'impiego di manodopera irregolare con la somministrazione di un'ammenda è ininfluente
  • Tribunale di Brescia, sez. lavoro, Ordinanza del 25 settembre 2009: discriminatorio e, dunque, illegittimo il licenziamento operato nei confronti della badante straniera dal datore di lavoro non intenzionato a regolarizzarla in base all'art. 1 ter della legge n. 102/09. Il licenziamento va dunque annullato e la lavoratrice deve essere reintegrata nel posto di lavoro.
  • Ordinanza Tribunale di Genova, sez. lavoro, del 17 aprile 2009: assegno di invalidità con il permesso di soggiorno
  • Corte di Cassazione, Sez. Lavoro, Sent. n. 24278 del 29 settembre 2008: il beneficio dell'assegno familiare per i nuclei famigliari numerosi ed in condizioni di disagio economico non può essere riconosciuto ai lavoratori tunisini in base al principio di parità di trattamento in materia di sicurezza sociale contenuto negli accordi di associazione euro mediterranei tra CE e Tunisia in quanto costituisce una misura di assistenza sociale.
  • Corte di Cassazione Sentenza 7 maggio - 7 agosto 2008 n. 21365: é presumibile che chi dà una mano con le faccende di casa sia un lavoratore dipendente, e quindi gli vanno riconosciuti stipendio e contributi. Per dimostrare che lo fa gratuitamente, per motivi affettivi simili a quelli che legano dei familiari, ci vogliono "prove rigorose".
  • Tribunale di Padova, sentenza del 19 ottobre 2007 n. 737: il rapporto di lavoro del lavoratore non comunitario "clandestino" o irregolare, vale a dire non munito del permesso di soggiorno, non comporta la soppressione dei diritti patrimoniali maturati in conseguenza dello svolgimento della prestazione lavorativa
  • Corte di Cassazione Sentenza 4 Aprile - 9 ottobre 2007 n. 21067: su natura dei rapporti di lavoro con cittadini extracomunitari nel settore dello spettacolo
 

Soggiorno

  • Tribunale di Roma, Ordinanza del 18 novembre 2011: accolto il ricorso di un cittadino egiziano transessuale contro la decisione del Questore di Milano che gli negava, nonostante il positivo parere della competente Commissione territoriale, il permesso di soggiorno per motivi umanitari.
  • Corte di Cassazione Ordinanza dell'8 settembre 2011 n. 18480: "ai fini della conversione del permesso di soggiorno per ragioni di lavoro in permesso di soggiorno per motivi familiari, il requisito della regolare permanenza in Italia da almeno un anno non implica necessariamente io svolgimento continuativo dell'attività di lavoro nell'ambito di un unico rapporto a tempo indeterminato"
  • Corte di Cassazione Sentenza dell'11 gennaio 2011 n. 450: pari tutela ai familiari di vittime di incidenti stradali, siano essi italiani o immigrati che vivono nel luogo d'origine. I familiari di extracomunitari vittima di incidenti della strada nel nostro Paese devono, infatti, essere risarciti anche se vivono nel luogo d'origine.
  • Decreto del Giudice di Pace di Terni del 30 ottobre 2010 n. 50: Rinnovo del pds oltre i 60 gg dalla scadenza - Il solo ritardo del rinnovo non può giustificare il provvedimento di espulsione
  • Corte di Cassazione Sentenza del 29 ottobre 2010 n° 22230: la cessazione della convivenza temporanea per motivi economici non è motivo di espulsione per il cittadino straniero coniugato con cittadino italiano.
  • Tribunale di Gorizia, ordinanza del 1° ottobre 2010 n. 351/10 R.G.L.: l'assegno INPS per le famiglie numerose previsto dall'art. 65 della L. n. 448/1998 va erogato anche ai cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno CE per lungo soggiornanti
  • Corte di Cassazione, sentenza sentenza 14 gennaio 2010, depositata il 10 marzo 2010, n. 5856: ai fini dell'autorizzazione temporanea all'ingresso o alla permanenza del familiare straniero di minore soggiornante in Italia ai sensi dell'art. 31, comma 3, d.lgs. 286/98, le condizioni di gravi motivi connessi con lo sviluppo psicofisico del minore previste dalla norma siano da escludersi qualora se ne invochi la sussistenza meramente in relazione alle ordinarie necessità di accompagnare l'integrazione ed il processo educativo, formativo e scolastico del minore, non trattandosi di esigenze caratterizzate dalla temporaneità, come invece la natura peculiare della misura richiede.
  • Corte di Cassazione, sentenza n. 21185 del 2 ottobre 2009: legittimo il provvedimento espulsivo per mancata richiesta del permesso di soggiorno entro i termini prescritti e la sottoposizione ad un intervento chirurgico non rende di per sè giustificato il ritardo.
  • Corte di Appello di Venezia, decreto del 22 aprile 2009, R.G. n. 112/2009: un cittadino albanese coniuge di una cittadina rumena residente in Italia il diritto ha al rilascio della carta di soggiorno per famigliari di cittadini comunitari, anche se l'interessato ha fatto ingresso in Italia privo di visto di ingresso e non era legalmente soggiornante in Italia al momento della celebrazione del matrimonio.
  • Tribunale di Napoli  - sezione distaccata di Ischia - Ordinanza del 23 Luglio 2008: per l'iscrizione nel registro dell'Anagrafe del Comune da parte di cittadini comunitari basta la dichiarazione di avere risorse economiche sufficienti per loro stessi e per le loro famiglie per non diventare un onere a carico dell'assistenza sociale dello stato membro ospitante
  • Corte di Cassazione - Ordinanza del 29 gennaio - 4 luglio 2008, n. 18518: la spontanea presentazione della domanda di rinnovo del permesso di soggiorno oltre il termine di sessanta giorni dalla sua scadenza non consente l'espulsione automatica dello straniero, la quale può essere disposta solo se la domanda sia stata respinta per la mancanza, originaria o sopravvenuta, dei requisiti richiesti dalla legge per il soggiorno dello straniero sul territorio nazionale
  • Cassazione civile - sentenza 9 gennaio - 20 marzo 2007, n. 6590: il possesso del visto Schengen da parte dell'extracomunitario presente nel territorio italiano lascia presumere, salvo specifica prova del suo ingresso clandestino o con falsificazione dei documenti, che lo straniero abbia fatto legittimo ingresso nello Stato, rimanendo peraltro aperto l'ulteriore problema della mancanza di un titolo di soggiorno
  • Tribunale di milano - Sezione Lavoro, Ordinanza depositata il 26 maggio 2006: in merito al requisito della certificazione della idoneità dell'alloggio per la stipula del contratto di soggiorno per la assunzione per un lavoro successivo al primo ingresso del lavoratore straniero
  • Corte di Cassazione - Sentenza 3 febbraio 2006, n. 2417: la disponibilità di mezzi di sussistenza va riferita al momento in cui viene chiesto il rilascio del permesso di soggiorno ovvero il suo rinnovo.